La chiesa di S.Eufemia fa parte del beneficio parrocchiale sotto il titolo di San Nicola.
L'asse è disposto nella direzione Est-Ovest secondo l'uso bizantino che disponeva l'abside della chiesa verso l'oriente perchè dal quel punto nasce il sole, simbolo della divinità di Cristo; La collocazione precisa era quella da cui sorge il sole, nel giorno in cui si celebra la festa del Santo al quale la chiesa era dedicata.
La pianta è rettangolare ed all'esterno misura metri 15,30 per 8,55; l'abside acquista una forma poligonale, è costituita da blocchi regolari di pietra locale.
Tale forma absidale ci riporta a moduli stilistici tipicamente bizantini; sulla stessa abside si apre una grande bifora che illumina l'interno.
Pietre isodome e megalitiche si trovano sul perimetro esterno e soprattutto sui punti di forza, come agli angoli dell'edificio.
Il lato esposto a tramontana non ha porte, ma solo quattro finestrelle quadrangolari che lasciano passare poca luce.
Il lato di mezzogiorno, invece, ha una porta delimitata da semplici pilastri ed architrave; in alto è interrotto da tre finestrelle, una delle quali è chiusa da una lastra in pietra leccese traforata a forma di croce greca.
La facciata è rivolta ad Ovest ed ha un doppio spiovente, nel centro è interrotta da un portale sormontato da un arco a tutto sesto.
Uno degli elementi più graziosi ed eleganti dell'intero edificio è costituito dalla grande bifora della facciata divisa da un'esile colonnina con un capitello tronco-piramidale ingentilito da una croce lobata ed a bracci uguali, secondo l'iconografia orientale.
L'interno è a tre navate racchiuse al centro da colonne monolitiche che reggono archi a tutto sesto, i quali sui muri perimetrali sono sorretti da rozzi pilastri, anch'essi monolitici.
Ciò che sorprende è l'esterna irregolarità delle campate sia in rapporto all'asse della chiesa, sia nella distanza tra le colonne, e come se non bastasse, cambia anche la circonferenza delle colonne.
Tutto ciò fa pensare che vi furono notevoli rimaneggiamenti, se non addirittura che parti diverse dell'attuale monumento siano riferibili a due momenti distinti.
Il fondo è ornato da una grande abside a catino su cui si apre una bifora con archi a tutto sesto.
Il Bema, sopraelevato rispetto al piano del Naos, contiene l'altare basilicale, che i restauratori hanno ricavato da una colonna e da una lastra tombale prelevata dal sepolcro adiacente alla chiesa.
Il pavimento è in battuto di cemento e sabbia e lascia affiorare monconi di colonne nelle posizioni originali.
Il tetto è in lamiera metallica e sostituisce l'antica travatura in capriate di legno, sormontate da un fitto "cannizzo" intonacato.
Al di sopra dell'armatura metallica c'è uno strato di tegole tradizionali di Lucugnano, così come presumibilmente era in origine.
Le tombe, collocate su un lato dell'edificio e riportate in luce durante i lavori di restauro, sono ricoperte di terra.
Oggi rimangono alcune lastre in pietra locale, mentre i reperti sono stati trasferiti altrove.